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COME NASCE TREEB? LA STORIA DI UN UOMO PRIMA DI UN'AZIENDA

Spesso siamo abituati a pensare al successo come ad un lancio di dadi che cade fortunatamente nel modo giusto. Un'idea geniale nata da una notte insonne che, al mattino dopo, si trasforma in qualcosa di incredibile. Un passo dietro l'altro sempre verso la direzione giusta.

Chi lo ha detto che è così però? O che, almeno, funzioni davvero tutte le volte così?

La storia di Antonio Guariglia, padre del progetto ed oggi azienda Treeb, conferma che è vero anche tutto il contrario. E' una storia fatta di tentativi, di cadute, di idee geniali di cui al mattino dopo non rimaneva che fumo e cenere. Ed oggi vogliamo raccontarvelo. Magari qualcuno di voi si chiederà "ma perchè?". La risposta è semplice: perchè Treeb non è solo un'azienda di cosmetici, Treeb è le persone che la compongono, Treeb è anche cicatrici che oggi brillano alla luce del sole, senza bisogno della nostra Acqua scintillante!

Dietro quest'azienda, oggi punto di riferimento di più di 8500 clienti, c'è un sognatore che non ha mai smesso di credere nell'idea che un giorno avrebbe creato qualcosa in grado di far sorridere non solo lui. 

Nonostante la scorciatoia di un'attività familiare già avviata, da subito ha compreso che voleva tirare fuori per la sua vita qualcosa di diverso. Certo, servivano idee, fondi, coraggio. E, soprattutto, entusiasmo nel credere in sè stesso così tanto da non ascoltare il mondo fuori che gli continuava a sussurrare di non essere all'altezza, di non essere in linea con i canoni di questa società, di desiderare una vita troppo in grande. Non è stato tutto così facile. Tanti sono stati i sogni che si sono trasformati in incubi durante i quali, con le lacrime agli occhi e il cuore ammaccato, ha dovuto ammettere di aver sbagliato. Sono diverse le strade che ha intrapreso prima di trovare quella che davvero potesse essere "la sua strada". Ma da questo nasce Treeb. Da questo nasce il "successo".

"Non so cosa ne sarà di Treeb, so però per certo che non commetterò tutti gli errori che ho già commesso o che commettevano le aziende con cui ho lavorato fino ad oggi. Questo lo prometto a me stesso!" aveva detto dopo aver firmato alla nascita della sua nuova creatura.

Si era, infatti, avvicinato al mondo della cosmetica lavorando con altre aziende che gli avevano permesso di comprendere la complessità che vi è dietro ogni singolo prodotto ma anche come la qualità degli ingredienti possa cambiare completamente il risultato e, di conseguenza, anche i margini dei guadagni. Sentiva che quel mondo poteva dargli qualcosa e, al tempo stesso, che lui poteva donare qualcos'altro ma non in quel modo, non a quelle condizioni. E così nasceva Treeb, con il gioco di parole che fa riferimento all'albero, padre della vita, ma anche al numero tre di "b": benessere, bio e bellezza. Ognuna di loro pensata, sentita, cercata. Tre parole diverse ma che in realtà significano la stessa cosa perchè siamo belli se stiamo bene e per stare bene dobbiamo fidarci della natura, dei doni dal valore inestimabile che ci consegna.

Nessuno ci credeva all'inizio, sembrava essere solo l'ultimo dei tentativi di un ragazzo perso nei suoi sogni e nella sua fame di realizzarli eppure Antonio continuava a sorridere al pensiero che quello che stava creando gli portava alla memoria alcuni dei suoi ricordi più preziosi: le mattine tiepide nella campagna in Cilento con il nonno, l'odore buono dei frutti appena raccolti, le tante storie sui poteri "magici" delle piante dolcemente coccolate. E così, con un pacco di venti prodotti, dall'etichetta un po' sgualcita ma con un po' di quei poteri chiusi in quelle boccette, ha iniziato a percorrere una nuova strada. Una strada fatta, anche questa, di momenti di crisi, di decisioni istintive, di cadute da precipizi altissimi, di fiducia riposta nelle persone sbagliate ma anche di costruzione, di onestà, di continua ricerca. Di messaggi a mezzanotte da parte di clienti che lo ringraziavano, di sorrisi enormi per i risultati ottenuti grazie ai suoi prodotti. Proprio quei sorrisi di soddisfazione che avevano mosso il suo animo fin dai primi passi.

Arriva poi il Covid a stravolgere di nuovo le carte. Tante aziende chiudono, Treeb resiste. E' necessario, però, un cambio di marcia, una nuova idea: spostare tutto sull'online.

"Ma così perderò il contatto con le persone, non riuscirò più ad aiutare e supportare personalmente chi ha bisogno di me!" si diceva mentre, costretto dalla situazione, lavorava alla creazione del suo sito.

Le novità fanno paura ma se l'obiettivo è forte, altrettanto lo sarà la tenacia di raggiungerlo ed, infatti, tutti i timori di Antonio vengono spazzati via dal primo lancio online.

Durante la presentazione online dei suoi prodotti, si rende conto che in questo modo non solo non perdeva il contatto umano con ognuna delle persone che acquistava ma poteva anche portare un po' del suo Cilento a migliaia di chilometri. Chiusi in quelle confezioni c'era l'odore del mare, il sapore dell'olio dell'oliva, la bontà dei frutti appena colti. La gente percepiva tutto in maniera così forte da commuoversi, sentiva le storie di Antonio anche senza averle mai ascoltate, viaggiava senza muoversi dal calore della propria casa. E glielo diceva, gli scriveva, lo chiamava e giorno dopo giorno Antonio si rendeva conto che poteva essere sempre lui, che poteva continuare a dare tutto quello che voleva, anche attraverso uno schermo. Da un pacco di venti prodotti, oggi sono milioni i prodotti venduti dal 2015, anno in cui è iniziato tutto. Anno in cui Antonio ha realizzato il suo sogno: creare qualcosa in grado di rappresentare i suoi valori, di aiutare gli altri, di permettergli di vivere serenamente, di crescere insieme a lui.

In giappone per descrivere tutto questo usano una parola "Ikigai", ragione d'essere, Antonio, però, ne ha inventata un'altra: Treeb.

 

A cura di Annacaterina Scarpetta